PAOLO GENTA – PROGRAMMA ELETTORALE

Premetto che parlare di “programma elettorale” per un Candidato Consigliere non è del tutto corretto. Il programma elettorale è, inevitabilmente, quello della Coalizione, attuato dalla Giunta e dal Sindaco.

Per un Consigliere è più corretto parlare di temi e argomenti sui quali esercitare la propria azione di proposta, indirizzo, suggerimento e stimolo. E così è anche per il sottoscritto.

Nel mio caso ho alcuni temi da proporre

Temi, argomenti e proposte.

CULTURA

La cultura è un nodo centrale per lo sviluppo armonico della città. La cultura è motivo di elevazione, riscatto, sviluppo, integrazione, libertà.

Uno dei temi più importanti in cui voglio proseguire un’azione iniziata nella consigliatura precedente, è l’obiettivo di rompere il diaframma che separa i luoghi della cultura dalla società civile. Ad esempio, parlando della musica (tema che mi è molto caro), si tratta di creare le occasioni per (ri)portare, in particolare, i giovani a Teatro. E’ stato fatto molto per portare la cultura fuori dai luoghi deputati (la cultura non starà al suo posto…), un lavoro importante che però obbliga, necessariamente, ad adeguare il livello dell’offerta alla situazione. Ora occorre invece “non fare sconti” a nessuno, obbligare i giovani, più in generale gli spettatori, a comprendere il messaggio contenuto nelle rappresentazioni. Si può fare, si può “alzare l’astcella”, i giovani hanno le potenzialità per essere coinvolti, anche se il livello è alto e pretende uno sforzo, un impegno.

Sempre parlando della musica io distinguo tre situazioni:

1.      Gli eventi: caso tipico, la festa di piazza con dj-set, musica riprodotta, si balla, ci si diverte, ecc. Un “divertimentificio”, un momento necessario, in qualche caso, ma un momento il cui scopo è quello di scaricarsi, divertirsi, non pensare. Ogni tanto può essere utile, ma non è cultura. Va esattamente nella direzione opposta della cultura, il cui scopo è stimolare il pensiero libero e con esso la consapevolezza sociale e di se.

2.      I grandi riti collettivi. Situazioni importanti, gradevoli, spesso con offerta di qualità, come i mega concerti da 100.000 spettatori della RCF Arena: una proposta decisamente bella, utile, di qualità, importante, che genera attrattività, indotto, sviluppo del tessuto economico, ma … non mi sento tecnicamente di definirli “concerti”. I concerti si realizzano quando è possibile una interazione diretta tra performers e pubblico, per questo motivo è difficile parlare di concerti quando il pubblico è composto da più di 4000/5000 persone.

3.      I concerti, o comunque le performances vere e proprie: ad esempio a teatro, con 1.000 persone (o poco di più). In questo caso gli artisti possono stabilire un rapporto diretto con il pubblico. L’interpretazione (qualunque essa sia: musica, prosa, danza, ecc.) nasce proprio dall’interazione dell’interprete con il pubblico. Chiunque  sia salito su un palcoscenico sa che l’esito della propria interpretazione dipende molto dalla risposta degli spettatori, dei singoli.

Ma come fare?

La mia proposta, forse un po’ utopistica, tutto sommato “una sfida” (ma sono proprio le sfide che fanno fare balzi in avanti) è di chiedere agli artisti di fare precedere l’esibizione da un momento in cui l’artista, l’interprete, spiega al pubblico ciò che avverrà poco dopo sul palcoscenico. Se possibile non in un momento staccato dall’esibizione, am poco prima dello spettacolo, di fronte alla platea che ascolterà il concerto, vedrà il balletto, ecc., poco dopo.

E’ un’utopia? Forse si, ma forse inquadrando la cosa in un progetto culturale preciso è possibile  ottenere l’adesione di molti artisti, specie se il tutto è finalizzato all’elevazione culturale dei giovani. Tutto ciò può essere a costo quasi zero.

Occorre poi studiare forme efficaci di riduzione di costo e/o gratuità per i giovani, occorre aprire le porte del teatro a quelle frange di disagio giovanile, il che aiuterebbe molto a contrastare i fenomeni di degrado, di vandalismo.

Occorre coinvolgere i privati! Per fare questo puntare sulla coprogettazione. Non è possibile chiedere finanziamenti e basta, occorre che i privati siano coinvolti nella progettazione degli eventi. Per questo occorre studiare come introdurre un livello di governance in cui siano coinvolti.

 

MOBILITA’

Un problema davvero enorme, a causa del suo impatto diretto sulla vita della gente, ma anche indiretto.

Occorre ripensare interamente il sistema di trasporto pubblico locale. È da più di 20 anni che non si fanno studi della domanda di trasporto, ma la città è cambiata, i sistemi di trasporto sono cambiati. Occorre ripartire da qui.

Bisogna puntare ad aumentare la frequenza del trasporto pubblico e coprire una fascia oraria che arrivi almeno fino alla mezzanotte: non è possibile, ad esempio, che all’arrivo alla stazione Mediopadana dopo le 20 (circa) non ci siano più mezzi pubblici, quando i treni arrivano e partono anche fino quasi a mezzanotte. In relazione a ciò ci iene in aiuto la seguente considerazione: la nostra stazione AV è una delle uniche due stazioni italiane nelle quali si può conoscere nome, cognome, ora di arrivo e di partenza di tutti, proprio tutti, i passeggeri, perché sono in queste stazioni passano unicamente treni a prenotazione obbligatoria. Basta interloquire con i fornitori del servizio di trasporto (oggi Trenitalia e Italotreno) e fare accordi in tal senso, per dimensionare il sistema di trasporto, gli orari, le frequenze, adeguandolo alla frequentazione dell’Alta Velocità. Difficile da fare? Certo, ma non impossibile. Nona costo zero? Certo, ma quanti benefici per la collettività! Inoltre un tale approccio permetterebbe di di attuare forme di “cross-selling”, ad esempio di vendere contestualmente il biglietto del treno insieme al parcheggio, insieme alla navetta, oltre che dimensionare più correttamente l’fferta di parcamento e di trasporto pubblico.

Occorre però studiare una forma di collaborazione con i privati, specie per coprire gli orari di “morbida” e gli orari notturni, comunque quegli orari in cui la domanda è bassa, tale da non consentire l’attivazione di un servizio regolare.

 

RISPARMIO ENERGETICO

 

LEGALITA’ - SICUREZZA

 

WELFARE – SANITA’